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L'impatto della situazione economica globale sull'industria fieristica (feb. 2017)

3-mag-2017 08.03.00 | Redazione GRS

Dal 2009 due volte all'anno, l'UFI – The Global Association of the Exhibition Industry - tasta il polso dell'impatto della situazione economica globale sull'industria fieristica tramite un sondaggio rivolto ai suoi affiliati: aziende, fornitori di servizi, poli ed enti fieristici.

A gennaio 2017 il sondaggio è stato effettuato su 240 aziende di 54 Paesi. Gli esiti sono suddivisi per 14 regioni geografiche, che in questo riassunto ridurremo a cinque macro-aree: Europa, Nord America, Centro/Sud America, Asia/Pacifico, Medio Oriente/Africa Meridionale.

Ecco di seguito un sunto dei risultati della 18ma edizione, dedicati alle valutazioni ed alle previsioni sul secondo semestre 2016 e i 2 semestri del 2017.

Il sondaggio rivela che nonostante un generale rallentamento della crescita economica, l'industria del settore fieristico continua a percepire un incremento di mercato e mantiene previsioni positive per il 2017. Le risposte delle aziende interpellate indicano un diffuso aumento del fatturato lordo ed una previsione di crescita per il 2017, rispetto ai due anni precedenti di relativa stasi.

Stati Uniti, Messico, Cina e Regno Unito si aggiudicano le prime posizioni in termini di previsioni di fatturato, seguite da Russia e Brasile. Germania e Italia rilevano invece un calo generale rispetto al 2016.

Le situazioni politiche e gli sviluppi a livello locale e globale sono percepite come determinanti per tutti i soggetti intervistati, con particolare rilievo per la Brexit, il tentativo di golpe in Turchia e la vittoria elettorale di Donald Trump.

A livello globale, il 45% delle aziende intervistate prevede un impatto più o meno relativo, ma in ogni caso negativo per il proprio business. Scendendo nei dettagli, Messico (60%) e Stati Uniti (54%) esprimono particolari preoccupazioni in merito.

In generale, solo un’azienda su dieci confida che questi avvenimenti possano portare benefici.

Per il 20% delle aziende intervistate questi eventi non avranno alcun impatto, mentre il 20-30% si dichiara incerto.

Una delle domande più rilevanti del questionario riguarda le problematiche e gli eventuali ostacoli percepiti come più determinanti per il settore, distinguendo tra le cause esterne, quindi determinate da fattori globali, e cause interne, ovvero legate allo sviluppo e al grado di aggiornamento delle aziende interessate. In realtà, dal sondaggio emerge che le cause esogene sono prese in minor considerazione rispetto al 2016, mentre è maggiormente percepita come fattore di rischio la concorrenza interna al settore fieristico, specialmente nell'area del Centro/Sud America.

Per quanto riguarda una panoramica globale dell'industria fieristica, il sondaggio rivela una generale tendenza all'espansione verso nuove attività e mercati. La maggior parte delle aziende prevede di sviluppare nuove attività e 4 aziende su 10 dichiarano di voler sviluppare nuove attività su altri Paesi. Questo dato riguarda in particolare Regno Unito (70%), USA (67%) e Medio Oriente (57%).

 

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Fatturato complessivo lordo

L'Europa registra una situazione stabile e positiva, con quasi il 78% degli intervistati che dichiara un incremento di fatturato. Anche Asia e Americhe registrano trend positivi, mentre il Medio Oriente si mantiene sostanzialmente stabile attestandosi al 60%.

 In Europa l'80% delle aziende prevede un aumento di fatturato, anche se Germania e Italia registrano un lieve calo rispetto al 2016. In Russia si prevede una crescita nella seconda metà del 2017, come anche nel caso di Stati Uniti e Messico. In Centro-Sud America, nel secondo semestre 2016, si è invece registrato un calo per circa l'80% delle aziende. Il Brasile sembra fiducioso nel 2017, unica eccezione, con il 90% di aziende che si attendono un miglioramento.
L'area Asia/Pacifico vede la Cina in pole position a livello di previsioni positive, mentre gli altri Paesi restano distaccati con una media del 60%, con la Thailandia in coda al 50%.
Medio Oriente e Sud Africa prevedono un incremento di fatturato tra il 45 e il 65% delle aziende per i 3 periodi considerati.

 

 

Utili di esercizio

In tutte le principali macro-aree è stato mantenuto nel 2016 lo stesso buon livello di performance registrato nel 2015. La maggior parte delle aziende dichiara un incremento di circa il 10% in più nei profitti annuali per il 2016 in Messico, USA, e in quasi tutti i Paesi di Asia/Pacifico e Centro/Sud America, ad eccezione di Thailandia (42%), Cina (19%) e Brasile (42%).
In Europa quasi la metà delle aziende dichiara un aumento di oltre il 10% nei profitti annuali per il 2016, su cui spicca il Regno Unito con un significativo 57%. Situazione simile anche in Medio Oriente, mentre in Africa Meridionale solo il 6% delle aziende dichiara un incremento maggiore del 10%.

 

Principali problematiche economiche

Il questionario ha chiesto alle aziende di identificare le tre principali problematiche per il loro business nell'anno a venire scegliendo tra una lista di sette punti. Per avere una risposta più dettagliata è stata proposta una scelta multipla. Come rilevato dal sondaggio precedente, circa l'80% delle risposte ruota attorno a queste situazioni:

  • Lo stato di salute dell'economia interna
  • Gli sviluppi economici globali
  • La concorrenza nel settore
  • Le sfide interne

Questa ultima voce vede poi come punti rilevanti le risorse umane, l'impatto della digitalizzazione e le esigenze normative o azionarie (sostenibilità, tutela dei lavoratori, ecc).

Il sondaggio entra ulteriormente in dettaglio a seconda che l'intervistato sia organizzatore, sede fieristica o fornitore di servizi, senza però sostanziali differenze, a parte per la voce Impatto della digitalizzazione, che non è molto rilevante in Medio Oriente e in Africa Meridionale e in generale per le venues fieristiche. Per questa categoria risultano piuttosto rilevanti le voci Competizione interna e Sfide interne.

 

Priorità strategiche

È stato chiesto alle aziende di condividere le loro attuali priorità in termini di strategia in due aree specifiche: il loro core business e le loro previsioni di espansione in altri mercati.

In tutte le zone, la maggior parte delle aziende intende sviluppare nuove attività, sia all'interno del classico settore fieristico, sia con altri eventi dal vivo o virtuali: 67% per quanto riguarda Medio Oriente e Africa, 87% per Asia/Pacifico, 90% in Europa e 96% nelle Americhe.  

4 aziende su 10 dichiarano inoltre di volersi espandere in altri Paesi, in particolare per quanto riguarda gli intervistati di Regno Unito (70%), USA (67%) e Medio Oriente (57%). 

 

Impatto dei recenti sviluppi politici

La domanda mira a verificare la percezione dell'impatto sui mercati internazionali e sull'industria fieristica delle recenti vicende politiche (es. la Brexit, il fallito golpe in Turchia o le elezioni USA). Il 45% degli intervistati prevede un impatto negativo significativo per alcuni aspetti del business. Un'analisi più dettagliata ci mostra che Messico (60%) e USA (54%) esprimono le maggiori preoccupazioni. Solo un'azienda su dieci prevede invece un qualche impatto positivo, due su dieci ritengono che questi avvenimenti non possano influenzare il loro settore, mentre il restante si dichiara incerto.

 

download-pdf.jpg Scarica il report UFI

The Global Exhibition Barometer (February 2017)

Written by Redazione GRS

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