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Blockchain una grande opportunità per il mondo delle fiere

21-dic-2017 09.02.00 | Enrico Gallorini ITA

Il tema della blockchain è importante quanto complicato.
Il tempo di lettura di questo articolo è di 10 minuti. 
Per agevolare la lettura il post è stato suddiviso in 6 parti.

 

1. Prima Parte: Introduzione alla Blockchain e collegamento con il mondo delle fiere

Il mondo si prepara ad una nuova rivoluzione industriale, molto profonda e decisamente interessante se guardata con gli occhi di chi ha osservato la rivoluzione di “internet” negli anni ’90, e oggi può comprendere meglio come saper cavalcare nel modo giusto e nel momento giusto questa grande opportunità.

Pensiamo di essere nel 1995 e qualcuno inizia a parlare di “web”… più o meno è lo stesso momento, solo che ora si parla di Blockchain… siamo in una fase primordiale dove tutto è ancora da costruire ed immaginare, ma le basi sono incredibilmente solide e si possono ripensare nuovamente tutte le opportunità che negli anni hanno visto nascere realtà che oggi sono: 

Google, Amazon, eBay, ecc

O grandi realtà che hanno saputo rinventarsi diventando ancora più importanti: 
Apple, Oracle, Microsoft.

Quando si parla di Blockchain occorre mettere insieme elementi fondamentali per ogni business, ma che difficilmente si vedono collegati tra di loro.

In particolare gli asset su cui si poggia questo nuova rivoluzione industriale sono:

  1. Fiducia
  2. Community
  3. Trasparenza
  4. Condivisione
  5. Orientamento all’obiettivo
  6. Crittografia

A questi elementi è poi necessario pensare al concetto di “decentralizzazione” del potere di intermediazione, al valore dei dati e delle informazioni che ognuno ha in possesso.

Questo insieme di concetti così importanti, nel modo in cui sono stati “miscelati insieme”, hanno tutte le caratteristiche per rivoluzionare il mondo come lo abbiamo sempre immaginato… con delle ricadute incredibili anche a livello di settori consolidati o elementi legati alla democrazia e solidarietà.

Il mondo delle fiere ha una grandissima opportunità in questo nuovo panorama, perché una parte importante della creazione del valore di un evento fieristico si basa proprio su alcuni degli asset della Blockchain.

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FIDUCIA

In particolare l’elemento della “Fiducia”, che possiamo immaginare come la reputazione, il brand, la capacità di generare business ecc che ogni fiera ha ne suo DNA è un elemento “nodale” di tutto il ragionamento.

Non vi è dubbio che le fiere rappresentano una serie di elementi che costituiscono nel loro insieme l’etimologia stessa della parola Fiducia. Prendendo la definizione dell’Enciclopedia Treccani:

fidùcia s. f. [dal lat. fiducia, der. di fidĕre «fidare, confidare»]: Atteggiamento, verso altri o verso sé stessi, che risulta da una valutazione positiva di fatti, circostanze, relazioni, per cui si confida nelle altrui o proprie possibilità, e che generalmente produce un sentimento di sicurezza e tranquillità

Questo elemento è collegato alla natura stessa dell’industria delle fiere, dove le imprese “confidano” di generare business, e quindi avere uno strumento grazie al quale la propria attività imprenditoriale prosegue e crea valore. Oltre a questo elemento, le fiere vivono di “contatto” altro elemento essenziale nei concetti più profondi di fiducia. La base dell’esperienza di ogni manifestazione è lo “human touch”, la possibilità di incontrarsi ed interagire con altre persone.

Infine l’elemento chiave dell’industria fieristica è la “ritualità”, ossia il sapere con “certezza” che in quel periodo dell’anno, in quel luogo specifico l’intero sistema nel quale l’impresa è immersa si riunisce e per costruire valore, altro elemento che sostiene in modo radicato la "fiducia".

Questo ultimo aspetto è profondamente legato al secondo asset della Blockchain:

 

COMMUNITY

Ogni fiera per sua natura, indipendentemente dalla nicchia di riferimento, è la “summa” degli incontri collegati al business di una comunità di business.

Che si tratti di meccanica, food, tecnologia o automobili, in quel determinato momento, in quel determinato luogo fisico avviene la magia che una community si incontra nel mondo reale, tutta insieme.

È uno degli asset più importanti per ogni fiera, ed è l’elemento cardine di tutto il nuovo mondo che verrà basato sulla Blockchain.

 

TRASPARENZA

Il ruolo della fiera è quello di essere in grado di unire domanda ed offerta, senza entrare in dinamiche specifiche tra fornitori e clienti. La fiera è una piattaforma di scambio.

Il modello di business di ogni fiera si basa esattamente sulla trasparenza, nel senso che la natura ed il successo stesso di una manifestazione nasce dal fatto che l’organizzatore non è “schiarato” o non ha interessi specifici nel determinato business di riferimento.

Gli esempi potrebbero essere tantissimi, ma giusto per farne uno, è indubbio che l’organizzatore di una fiera sul cibo non può essere titolare o avere interessi specifici su un determinato prodotto legato al cibo che viene poi esposto o venduto.

Questo elemento è centrale nel ragionamento su cui si basa il sistema della Blockchain.

 

CONDIVISIONE

Le fiere sono uno degli elementi più raffinati, dove “sotto lo stesso tetto” si riuniscono realtà che concorrenti, in lotta, o semplicemente che non si conoscono, ma che condividono lo stesso perimetro di azione ed obiettivo.

La condivisione, intesa come capacità di uscire dalla logica “possessiva” per esempio sui clienti è uno dei perni su cui un espositore decide di partecipare alla fiera, che con una logica di “esternalità di rete”, si rende conto che la forza dello strumento fieristico, si basa proprio sul fatto che tutti gli interlocutori in un momento condividono lo stesso spazio, ma anche lo stesso target.

 

ORIENTAMENTO ALL’OBIETTIVO

La fiera, qualunque essa sia, ha un unico obiettivo molto chiaro: far incontrare domanda ed offerta.

Questo fattore di estrema semplicità del sistema fieristico in termini di spiegazione della ragione di esistere di una manifestazione, è una delle cose più importanti quando si parla di Blockchain. In questo momento storico è tutto così agli albori, che poter avere più di un singolo obiettivo, può far perdere l’occasione per un qualsiasi operatore di un determinato settore.

 

CRITTOGRAFIA

Ecco, qui sul mondo delle fiere c’è un pochino da lavorare…

Ma sempre di più il sistema fieristico sta comprendendo l’importanza delle informazioni in cui è in possesso, e quanto sia centrale nel futuro della propria impresa, porre al centro gli elementi di cura e dettaglio nell’utilizzo e gestione delle informazioni, in particolare su quello che riguarda gli aspetti di utilizzo dei dati “giusti” ai clienti “giusti”.

Prima di entrare nello specifico di comprendere come questa nuova rivoluzione industriale può essere una grande opportunità per le fiere, è il caso di partire dalle basi.

 

2. Seconda Parte: Cos’è la Blockchain?

Indubbiamente questo termine sta per entrare nei trend topic più importanti a livello di business. Molti quando pensano che la Blockchain sia la nuova generazione di Internet. Guardandola da un punto di vista “tecnico” forse è il caso di pensarla come la “nuova Internet”.

Infatti essa si ritiene possa rappresentare una sorta di “internet delle transazioni”, o se vogliamo pensarlo per uscire solo dalla logica “economica”, essa rappresenta il sistema di un nuovo “internet del valore”.

Per molti questo nuovo modo di pensare al digitale, è legato al cambiamento epocale di cui siamo i primi attori, ossia la necessità di Decentralizzazione (poter decidere direttamente), di Trasparenza (essere certi di cosa ci sia dietro), di Sicurezza ed Immutabilità.

Da un punto di vista pratico, ancora oggi c’è confusione tra il concetto di Blockchain, e la sua declinazione più famosa, ossia i BITCOIN, ossia la moneta digitale (o meglio conosciuta come criptomoneta). Questo è anche il motivo principale per cui spesso quando si parla di blockchain si pensa subito ad una piattaforma di “pagamento”, o come strumento di investimento o di nuova generazione della finanza. Ma nella realtà questo è solo uno degli elementi o campo di azione della sua applicazione.

Quando si parla di Blockchain è necessario comprendere che si tratta molto di più di una “tecnologia”, ma è un vero e proprio paradigma, un modo di interpretare il grande tema della decentralizzazione e della partecipazione.

Per avere una idea più chiara e precisa suggeriamo di leggere l’articolo di seguito:

https://it.wikipedia.org/wiki/Blockchain

 

3. Terza Parte: Il ruolo delle fiere: Blockchain e Smart Contract

Gli Smart Contract sono stati oggetto di sperimentazione già negli anni ’90 quando le tecnologie hanno permesso di attuare forme di sperimentazione, ma l’idea di Contratto Intelligente risale in realtà alla metà degli Anni ’70. All’epoca l’esigenza era molto semplice e atteneva alla necessità di gestire la attivazione o disattivazione di una licenza software in funzione di alcune condizioni molto semplici. La licenza di determinati software venne di fatto gestita da una chiave digitale che permetteva il funzionamento del software se il cliente aveva pagato la licenza e ne cessava il funzionamento alla data di scadenza del contratto.

Questo elemento di costruzione di un sistema “intelligente” basato sulla blockchain, di cui la fiera può essere l’elemento cardine, si basa su molti concetti visti in precedenza, ma nella sostanza una delle possibili applicazioni è la costruzione di un contratto automatico che si attiva a determinate condizioni, successivamente vedremo nel nostro esempio “la fiera stessa”.

Lo Smart Contract ha bisogno di un supporto legale per la sua stesura, ma non ne ha bisogno per la sua verifica e per la sua attivazione.

Lo Smart Contract fa riferimento a degli standard di comportamento e di accesso a determinati servizi e viene messo a disposizione, accettato e implementato anche come forma di sviluppo di servizi tradizionali. Uno Smart Contract è la “traduzione” o “trasposizione” in codice di un contratto in modo da verificare in automatico l’avverarsi di determinate condizioni (controllo di dati di base del contratto) e di autoeseguire in automatico azioni (o dare disposizione affinché si possano eseguire determinate azioni) nel momento in cui le condizioni determinate tra le parti sono raggiunte e verificate.

In altre parole lo Smart Contract è basato su un codice che “legge” sia le clausole che sono state concordate sia la condizioni operative nelle quali devono verificarsi le condizioni concordate e si autoesegue automaticamente nel momento in cui i dati riferiti alle situazioni reali corrispondono ai dati riferiti alle condizioni e alle clausole concordate.

 

4. Quarta Parte: Un esempio per il settore delle fiere

Pensiamo ad una fiera b2b classica, dove domanda ed offerta si incontrano. Questo avviene in modo “disgiunto” e singolo tra ogni visitatore ed ogni espositore.

Poter costruire uno smart contract a cui aderiscono tutti i membri della community della fiera interessati, nel quale con regole molto chiare e definite i vari espositori (offerta) mettono a disposizione solo per chi fa parte della community, un prodotto/servizio specifico, che si attiva ad un determinato livello di richiesta (domanda).

Per esempio in una fiera di meccanica, un produttore di determinati componenti inserisce una offerta per la quale il prezzo varia, al raggiungimento di un determinato numero di richieste da parte dei buyer (domanda).

Questo prevede che tutti i visitatori interessati possono vedere, verificare e partecipare a questo elemento di transazione, con la sicurezza e la certezza che tutto sia trasparente, veritiero, sicuro, e ovviamente automatizzato, gestito in modo trasparente dalla fiera in oggetto.

Ovviamente per accedere a questo “smart contract” visitatori ed espositori dovranno essere “autorizzati” e le regole di ingaggio saranno scritte dall’organizzatore della fiera, che per esempio potrà avere un riconoscimento economico per transazione, o potrà descrivere il processo per cui per esempio questo contratto è valido solo in determinate condizioni (ad esempio durante i giorni della fiera).

 

5. Quinta Parte: Gli Smart Contract come possibile base per le fiere del futuro?

E proprio perché l’assenza di un intervento umano corrisponde anche all’assenza di un contributo interpretativo lo Smart Contract deve essere basato su descrizioni precise per tutte le circostanze, tutte le condizioni e tutte le situazioni che devono essere considerate. Ecco che la gestione dei dati diventa un fattore critico essenziale per stabilire la qualità dello Smart Contract, e da questo l’importanza in ottica prospettica della blockchain per chi organizza fiere, che ne diventerebbe il promotore e garante (oltre a chi avrebbe un beneficio da ogni interazione).

Nello stesso tempo per gli Smart Contract è fondamentale definire in modo estremamente preciso le fonti di dati alle quali il contratto è chiamato ad attenersi. Gli Smart Contract sono chiamati a ricevere dati e informazioni da soggetti che vengono definite e certificate dalle parti nel contratto stesso e che devono essere individuate, controllate lette e interpretate dallo Smart Contract sulla base di precise regole che a loro volta rappresentano una delle parti più rilevanti e strategiche del contratto che determinano ovviamente l’output finale.

E qui viene il punto più rilevante relativo alle differenze sostanziali tra contratto tradizionale e Smart Contract. Lo Smart Contract è di fatto “figlio” dell’esecuzione di un codice da parte di un computer, di una “macchina” che è governata e gestita dalla fiera, a disposizione della domanda e dell'offerta dell'industria di riferimento.

 

6. Conclusioni: I prossimi passi per gli organizzatori di fiere?

Il sistema fieristico si sta sempre di più domandando come e quale elemento aggiungere in termini di valore al classico “metro quadro”. Indubbiamente la potenza di determinati brand fieristici, collegati a manifestazioni di grande successo, sono per loro natura stessa la “summa della community”.

È necessario tenere ben presente che la Data Science e le Tecnologie di Distributed Value sono già presenti ed utilizzate in determinati settori. I “dati” stanno sempre di più diventando il centro di ogni business, è necessario prendere consapevolezza che le fiere sono una enorme miniera di dati, informazioni, relazioni ecc, e che questa miniera può essere “monetizzata”.

I primi organizzatori fieristici, che sapranno sfruttare questo nuovo paradigma, diventando fiere come intermediari attivi di domanda ed offerta, che come abbiamo visto è estremamente allineato con la natura stessa del modello di business fieristico, potranno avere un vantaggio competitivo unico nel contesto di riferimento.

Written by Enrico Gallorini ITA

Enrico Gallorini è esperto conoscitore del settore fieristico. CEO di GRS Ricerca e Strategia (www.grsnet.it), si occupa di business intelligence e customer insights. Laureato in Economia e Commercio Estero, ha una seconda laurea in Marketing con Specializzazione in Comunicazione Aziendale presso Ca’ Foscari Venezia. Ha conseguito un Global Executive MBA presso l’Università SDA Bocconi, ed un Leadership Course in Strategic Marketing Management presso l'Università Harvard Business School.

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